Lanzarote: la Cueva de los Verdes, la spettacolare vista dal Mirador del Rio e Orzola

Oggi, giovedì 12 dicembre, è per noi il penultimo giorno di soggiorno a Lanzarote. Stamattina a Matagorda al nostro residence… il cielo è terso, l’aria limpida, fresca e una brezza tiepida arriva dal mare…

Guardiamo la bella piscina che avremmo a disposizione e che non utilizzeremo perché il tempo è meglio impiegarlo a visitare luoghi e ambienti… e poi piscine e mare bello per fortuna in Sicilia non mancano ! 

E’ una bella giornata per pianificare alcune importanti e suggestive escursioni: una sottoterra, alla Cueva de los Verdes e una in cima all’isola, al Mirador del Rio per finire a metà altezza sul mare… a Orzola !

Prima di partire facciamo i biglietti on line per l’accesso contingentato alla Cueva, e al Mirador per evitare problemi… difatti se arrivi li senza prenotazione o, se sei fortunato e ci sono disponibilità, te lo fai on line sul posto però avendo la rete dati disponibile oppure… niente… non ti fanno entrare.

Il sito per prenotare (si paga anche con PayPal) è questo: https://ventaonline.cactlanzarote.com/en/tickets-and-vouchers

Partiamo in auto e ci rechiamo direttamente presso l’ingresso della Cueva de Los Verdes un pò prima del nostro turno previsto per le 10:45 e mi faccio un giro lì attorno… la natura si fa viva in mezzo alle colate laviche che qui hanno un aspetto più terrestre e meno lunare… infatti la macchia di Euforbia endemica (Euphorbia regis-jubae)  ha praticamente coperto tutto questo versante dell’isola fino al mare…

Mi piace… l’aria fresca e il sole caldo attirano gli uccelli che sicuramente hanno i loro nidi tra i cespugli e si fanno vedere volentieri. Io ne approfitto scattando qualche foto… anche loro sono endemici delle Isole Canarie, sono i simpaticissimi Anthus berthelotii (Pispola di Berthelot) che saltellano tra i rami intricati della bella pianta.

La Cueva de Los Verdes è un tunnel lavico sotterraneo, uno dei tratti del gran tubo lavico derivante dall’eruzione del vulcano Monte Corona che si staglia sull’orizzonte. Il canale sotterraneo si estende per 7 km e sfocia in mare nei pressi dell’altra attrazione, che non visiteremo, del Jameos del Agua, anche questa opera di Cesar Manrique,. Qui per quanto mi riguarda l’unica attrattiva è un piccolo granchietto endemico che ha solo in questo luogo il suo habitat unico ed è a forte rischio estinzione. Vedi qui: https://fcmanrique.org/it/fcm-obra/jameos-del-agua

Per sapere tutto su questi due siti ecco una pagina abbastanza completa che li descrive bene dove ho attinto molte informazioni per tradurre in realtà il mio viaggio: https://www.spain.info/it/regione/lanzarote-isola/ 

La simpatica guida spagnola si fa capire benissimo anche a noi italiani e ci guida alla scoperta di questo straordinario luogo. La visita è interessante, incrociamo altri gruppi durante il cammino che in alcuni punti è tortuoso ma suggestivo.

Ecco di seguito le mie foto della Cueva de Los Verdes:

Uscendo facciamo una strada tra le colate laviche stretta e a tratti lo è talmente che hanno realizzato dei piccoli slarghi dove devi sostare se vedi un’auto che occupa in senso opposto la corsia per dare la possibilità ad ambedue di poter proseguire.

Questa “carrettera“, che si chiama LZ205, è breve e ci sono altre piccole grotte che si affacciano sul tunnel sottostante ma non sono visitabili se non visibili dall’esterno come una sita una a poca distanza dalla strada e che riesco a fotografare.

 

Dopo qualche km arriviamo al raccordo con la più importante LZ201 la strada che porta al villaggio di Ye dove un bivio ci porterà al Mirador del Rio attraverso la strada LZ202. Abbiamo costeggiato il Vulcano Monte Corona e sulla strada vediamo parecchi sentieri di trekking che portano verso la cima, ma non possiamo, abbiamo appuntamento con il Mirador !

Anche qui tutto ben organizzato, parcheggio e ingresso a pagamento per questa opera realizzata da Cesar Manrique.

L’impronta del Manrique si riconosce subito, un cammino sotterraneo porta verso l’esterno salendo una scala a chiocciola dove si apre un bar panoramico a vetrate e più sopra come dentro un grande fungo si sale prima in un piano adibito a negozio di souvenir e fino alla cima del Mirador… porta all’esterno, qui le immagini parlano da sole… non può esservi parola per descrivere il panorama che si gode a 360 gradi su Lanzarote.

E’ anche un balcone naturale verso l’arcipelago di el Chinijo di cui fa parte la famosa La Graciosa, l’unica abitata, ma ne fanno parte anche Montaña Clara, Roque del Este, Roque del Oeste e Alegranza, l’isolotto, disabitato, più a nord delle Isole Canarie. Tra l’altro sono anche una Riserva Marina di oltre 70 mila ettari perchè, lo scopriremo nel pomeriggio visitando Orzola, insiste il grande Banco oceanico de la Concepcion.

INFO: https://www.spain.info/it/natura/parco-naturale-arcipelago-chinijo

Andare via da Mirador del Rio è pesante, è un luogo troppo bello… per chi è appassionato di natura e ambiente ancor di più ma l’ora di pranzo si avvicina e a questo punto, dato che c’è ancora un po’ di tempo, decidiamo di pranzare in qualche ristorantino tipico ad Orzola, in riva all’oceano !

Quindi nuovamente in auto si prosegue, pur rimanendo al nord dell’isola, verso la costa orientale.

Dal bivio verso Ya torniamo sulla LZ201 e quindi per Orzola per la LZ204. Arriviamo in meno di mezzora e già intorno alle 14 siamo nel bel borgo marinaro. Prima dell’abitato attira la nostra attenzione il LanzAloe Park, una grande tenuta su terreni lavici dove si coltiva questa pianta ormai simbolo dell’isola. Ci ripromettiamo al ritorno di visitarla.

Orzola è deliziosa, il porticciolo di piccoli pescherecci e il porto commerciale che ospita i traghetti per La Graciosa sono in fermento, c’è un via vai con l’isoletta intenso e continuo.

Siamo a dicembre ovviamente ma oggi il mare non è grosso e i turisti ne approfittano per visitare l’isola a circa mezzora di navigazione.

Noi preferiamo restare sulla terraferma e, data l’ora, decidiamo di pranzare presso il Restaurante El Norte.

Il cameriere è un membro della famiglia che gestisce il locale ed è molto gentile e cordiale, fa tutto lui, accoglienza, ordinazioni, mescita e consegna dei cibi… ci saprà suggerire i piatti del giorno proposti dalla mamma in cucina che non possiamo che approvare.

Zuppa di pesce della nonna e filetti di pesce arrosto del pescato del giorno.  Ci crediamo perché poco prima avevamo visto dei pescatori in banchina che consegnavano delle cassette agli addetti del porto per la consegna ai ristoratori.

Abbiamo fatto la scelta giusta, pranzo ottimo e abbondante. Prezzo onesto !

Dopo pranzo, proprio di fronte il ristorante, facciamo una passeggiata nella scogliera vulcanica e ci perdiamo tra le rocce appuntite e brevi tratti di terriccio rossastro tipico della roccia vulcanica ossidata… anche qui passeggiare con il sottofondo del rumore delle onde che si infrangono sulle rocce non ha prezzo…

E’ un rumore sordo, netto, cadenzato, è il suono della terra, della natura, è un suono che fa riflettere su quello che è importante nella vita, è un suono che fa dimenticare qualsiasi problema esterno a quel momento… è un suono, una musica, che non dimenticherò facilmente !

Facciamo un giro per le viuzze di Orzola, ci sediamo nel piccolo affaccio sul porticciolo per goderci questi ultimi momenti di relax e poi di nuovo in auto per il rientro a Matagorda.

Ma ci eravamo ripromessi di fermarci a visitare questo parco dedicato alla Aloe e lo facciamo, è un tour gratuito in mezzo alle piantagioni di questa straordinaria pianta, coltivata per le sue qualità benefiche: se ne estrae il succo, la polpa per fare di tutto, dai profumi agli infusi… noi compriamo una piantina… speriamo di duplicarla da noi in Sicilia, ricreando, nel tempo, questo splendido giardino di Aloe conosciuto qui.

Rientriamo dalla strada costiera, la LZ1, per vedere la stupenda baia del Caleton Blanco a pochi metri da Orzola. Alcuni bagnanti sono in acqua, altri a prendere il tiepido sole del pomeriggio canario…

Poi passiamo da Arrieta, da Tahiche e quindi Arrecife e infine a “casa” Matagorda.

Stasera ci prepariamo una pastina in brodo e poi a nanna… e poi il nostro residence è proprio romantico… con queste luci azzurre… due passi dopo cena nel silenzio canario non dispiacciono.

Domani, venerdì,  sarà l’ultimo giorno di vacanza… poi Sabato… si riparte per la nostra Sicilia !

 

 

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