Sono le 5:15 del 13 giugno 2025… il telefonino ulula… si ulula… per sveglia ho il richiamo del Lupo, che volete… noi WWF siamo strani e poi con altre musiche non riesco a svegliarmi ! E’ un “in bocca al Lupo” giornaliero che mi faccio da anni… quando la spengo dico sempre “lunga vita a te amico”... ma comunque già ero quasi sveglio perchè i gabbiani di Marettimo sono altrettanto rumorosi e quindi… un occhio l’avevo già aperto !
(Scarica qui la mia sveglia ululante) 😆
Doccia, colazione al bar dove abbiamo appuntamento con il gruppo, zaino in spalla… e via a scoprire il sentiero che ci porterà al semaforo.
Sono le 6:15. Siamo in 10, la metà dei partecipanti… certo che alzarsi a quest’ora per fare già una prima escursione e poi una seconda, sapendo che per le 9:30 dobbiamo tornare qui in paese, è un impegno abbastanza arduo per tutti, ma la voglia di camminare con il sole appena levato, con i profumi che sprigiona il sottobosco della macchia mediterranea, qui bagnata dalla brezza marina e dall’umidità notturna, fa si che le forze e la volontà vengano da sole.
Marettimo ha una rete sentieristica invidiabile mantenuta bene e che copre gran parte del territorio ad esclusione delle pareti prospicienti la costa di ponente, quella dolomitica, che solo a guardarla imprime timore e rispetto nello stesso tempo. Sapere che c’è ancora una zona selvaggia in cui è impossibile accedere non può far altro che piacere ad ambientalisti come noi.
Il punto di snodo di tutti i sentieri montani è “CASE ROMANE”, un pianoro sito alle spalle del paese a circa 240 m slm, dove insistono dei ruderi di un sito romano e una piccola chiesetta bizantina dedicata si ipotizza a San Simone. Saliamo ripidamente dal paese appunto a Case Romane. Il sentiero lastricato e quindi duro non è adatto ai nostri scarponi da trekking che hanno bisogno di terreno naturale, pietraia e roccette per essere più a proprio agio… per di più una brezza calda mattutina ci costringe a rallentare il passo e ci fermiamo più volte. Tra distese di Senecione marittimo e Lentisco arriviamo alla prima fermata, una bella vista panoramica dall’alto del paese davanti l’ingresso dell’antico cimitero.
Rifiatiamo un po’ e continuiamo a salire, da lì a poco entriamo nella bella area boscata a Pino d’Aleppo molto più fresca e ombrata. Qualche centinaio di metri e non senza fiatone arriviamo a Case Romane.
Qui si svolge quotidianamente il rito dello Yoga, dove ci si incontra con altri visitatori a condividere momenti di relax immersi in un paesaggio unico.
Visitiamo in punta di piedi tutta l’area, ci rifocilliamo alla fontana dove scorre della buona acqua potabile di falda e poi decidiamo di continuare.
Visto l’orario e il non poco affaticamento del gruppo invece di salire al Semaforo opto per il sentiero a mezza costa, più pianeggiante ma molto paesaggistico di Carcaredda, che va verso Punta Bassana, per poi scendere in basso verso il nuovo cimitero e Praia Nacchi.
Qui con grande fortuna scorgiamo tra l’arbusteto a lentisco ed euforbia, davanti a noi, una coppia di animali che in un primo momento non riconosco ma subito uno si nasconde e l’altro si ferma ad osservarci è lui… con le corna ricurve, un Muflone europeo, immesso in natura qui negli anni 50 per scopi venatori, con pochi esemplari che ora hanno generato una popolazione di un centinaio di individui. Gesticolo dietro ! Tutti immobili e in silenzio ! Gesticolo a Salvo che al volo con il suo superzoom riesce ad immortalare questo momento unico, anche per me… mi mancava, dopo ben 6 escursioni qui oggi ho osservato il Muflone marettimaro ! Pochi secondi e scompare tra le rocce calcarenitiche di questa aspra zona aperta a gariga del sentiero Carcaredda… bell’incontro inaspettatamente sorprendente ! Siamo tutti molto soddisfatti… cerchiamo ancora con il binocolo ma nulla sembrano spariti tra la boscaglia.
Da li a poco rientriamo nella pineta sotto Pizzo Lisandro dove insiste anche una piccola ma completa area attrezzata, non ci fermiamo perchè sono passate le 8 e dobbiamo scendere dal ripido sentiero verso la costa.
Tutto sotto bosco, il sentiero natura si snoda tra tornanti ripidi e scoscesi fino al sentiero costiero carreggiabile che arriva al nuovo cimitero di Marettimo. Abbiamo fatto in poco più di 2 ore quasi 6 km. Bel sentiero… da consigliare a chi vuole conoscere la flora e anche la fauna di questa straordinaria isola senza affaticarsi troppo, e se fatto all’alba veramente suggestivo.
Rientrati in paese il resto del gruppo di attende per la seconda tappa… il sentiero costiero per Punta Troia.
Breve tappa in appartamento per rinfrescarsi e via si riparte. Sono le 9:45 e dal paese si va verso lo scalo vecchio quindi si percorre tutto il sentiero litoraneo che va verso Punta Troia.
Poco dopo il paese il lastricato diventa subito sentiero forestale e comincia dopo un po’, a meno di 1 km dalla partenza, a inerpicarsi verso l’alto. Si attesterà intorno ai 100 m slm ma tra sali e scendi con sentiero parzialmente roccioso e a tratti a gradoni la fatica e il caldo ci fanno sostare più e più volte durante il percorso dove rari sono i pochi alberi, qualche Pino, Carrubo e alti cespugli di Lentisco aiutano a rifiatare sotto la fresca ombreggiatura che offrono. La forte essenza di Rosmarino e di altre erbe aromatiche come la Nepetella e il Timo ci accompagnerà per tutto il percorso. Fioriture di decine di specie con prevalenza del Cisto, dell’Erica e del Senecione marittimo faranno da quinta a un palcoscenico naturale di superba bellezza mediterranea.
Godendoci i suggestivi panorami che spaziano da una punta all’altra del versante orientale dell’isola, arriviamo al punto più impegnativo del percorso che è sito tra la Ficarella e Punta Troia, due valloni che dobbiamo parzialmente risalire e riscendere ripidamente in sentiero stretto e limitato dove affiora in più tratti la tubazione idrica ed elettrica che serve il sito del Castello, meta dell’escursione odierna.
Finalmente, l’ultimo tratto del sentiero prima a gradoni protetto da muraglione e poi a tornanti sul fragile dilavamento di Punta Troia, arriviamo alla selletta che coincide con l’istmo che poi propende verso il capo di Punta Troia e ancora una volta dal livello del mare in pochi metri dobbiamo risalire al castello sito in cima a oltre 100 m slm.
Alla base siamo tra Scalo Maestro, a nord, l’antichissimo attracco dell’isola, con una bella spiaggetta di ghiaia e con un mare a dir poco stupendo, e Cala Maniuni a sud, rocciosa che guarda a sud verso il paese.
Ad attenderci al Castello c’è il grande amico Giovanni Scaduto, da sempre custode di questo straordinario pezzo di storia dimenticata d’Italia. E’ grazie a lui e all’impegno di pochi che oggi la Sicilia e l’Italia può ammirare un maniero ricco di storia, cultura, tradizioni. Qui si è recuperato dalla quasi distruzione questo luogo che oggi accoglie migliaia di turisti ogni stagione e grazie all’impegno in primo luogo di Giovanni è aperto al pubblico e visitabile.
Qui nel 2022 è stato portato uno dei rostri di una nave romana che ha partecipato alla Battaglia delle Egadi, nel 241 a.C. dove cartaginesi e romani si affrontarono nelle acque antistanti Punta Troia verso Levanzo. Gli altri rostri sono visibili all’Ex Stabilimento Florio a Favignana oggi bel museo aperto al pubblico. Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno di un grande archeologo siciliano, precocemente scomparso, il Prof. Sebastiano Tusa.
Non voglio scrivere nulla sul castello di Punta Troia perchè dovete venire a vederlo e sentirlo raccontato da Giovanni che è una miniera di informazioni, di aneddoti di pezzi di vita marettimara che qui ha trascorso nel bene e nel male millenni di storia.
Dovete andarci.
Ecco le info per visitarlo stagione 2025.
CASTELLO di PUNTA TROIA (Comune di Favignana-Isole Egadi)
13/6 – 30/9 mar-dom 10:00 / 15:00 chiuso lunedì
1/10 – 3/11 ven-dom 10:00 /15:00
Prezzo del biglietto € 5,00
Info: Giovanni Scaduto 347 8216676
Dopo la visita al Castello… stanchissimi ma soddisfatti scendiamo allo Scalo Maestro per farci uno dei bagni di mare più desiderati della nostra vita… acqua cristallina… fondali ricchi di biodiversità… e un bagno anche si sole e relax.
Alle 16 due barche sono venute a prenderci per riportarci in paese !
Arriviamo in tempo per vedere la processione dedicata a Sant’Antonino che qui si festeggia ogni 13 giugno e che vede la partecipazione dei residenti, dei devoti delle altre isole delle Egadi e dei turisti presenti… oltre che da noi trekker’s !
Che dire giornatona che finirà anche oggi in maniera conviviale al ristorante al Carrubo dove gusteremo piatti tipici della cucina marettimara a base di pesce cucinati egregiamente dalla chef dell’accogliente locale.
Domani ci aspetta l’escursione top, quella che nessuno può perdere… Pizzo Falcone.