Trekking da Palermo: possibili decine di percorsi

Nella stagione estiva il turismo balneare in Sicilia gioca la parte del leone, ma il turismo naturalistico incalza e non sono pochi ormai gli escursionisti che, scegliendo la Sicilia, come meta per passare le proprie vacanze, opta per la scoperta della natura selvaggia siciliana.

Mentre la zona del catanese offre l’Etna e il messinese i Peloritani, le altre grandi città siciliane sembrerebbero meno propense ad offrire spunti per fare belle passeggiate in natura… Niente di più sbagliato… Trapani ha uno stupendo entroterra, come Erice facilmente raggiungibile da una funivia, e il capoluogo, Palermo, per esempio offre tanti bei percorsi naturalistici addirittura all’interno dei propri confini. Non dimentichiamoci infatti che proprio Palermo è l’unica città italiana che ha al suo interno ben tre grandi riserve naturali, Monte Gallo, Monte Pellegrino e il Parco della Favorita, e la RNI Grotta Conza. La cortina di monti alle spalle della città offrono ambienti rupestri e vette oltre i 1000 mt con panorami a 360 gradi, spettacolari come da Monte Cuccio, Pizzo Manolfo, Pizzo Volo dell’Aquila o Monte Grifone.

Ma i percorsi non sono solo quelli all’interno delle tre riserve, infatti c’è molto di più.

Ma andiamo con ordine…

Chi viene a Palermo ha bisogno di spostarsi per iniziare un percorso escursionistico e allora è importante legare il luogo di inizio percorso ai mezzi pubblici per arrivare a inizio sentiero, a parte l’automobile ovviamente.

E anche stavolta scopriamo che con il trasporto ferroviario o i bus urbani arriviamo a poter effettuare belle escursioni… Concentriamoci su Palermo.

Un esempio… Per fare i sentieri del Parco della Favorita o di Monte Pellegrino basta prendere la metropolitana e scendere alla stazione “Imperatore Federico”. A pochi metri ci si immette nei viali del Parco della Favorita.

Se si vuole addirittura un mezzo che porti all’inizio di uno dei sentieri più belli dell’intera riserva di Monte Pellegrino , la “Valle del Porco”, basta prendere un bus del servizio pubblico, i numeri 606 o 806 che fermano proprio nei pressi dell’inizio sentiero (fermata Diana/Casa Natura costo una corsa € 1,70).

Il Sentiero 6 “Valle del Porco Gorgo di S. Rosalia” ha difficoltà alta, una lunghezza di 1.68 Km e una durata 2 ore e 30 min.

Il sentiero si inerpica alle spalle delle Scuderie Reali, con tratti ripidi e in parte gradonati.  All’inizio del percorso e alla sommità della salita si incontrano zone rimboschite; lungo la valle, invece, si attraversa un suggestivo paesaggio rupestre dove è possibile osservare le principali specie vegetali neo-endemiche come la palma nana, il garofano rupestre, l’erba perla e il cavolo rupestre, nonché i grandi rapaci della Riserva come la poiana, il falco pellegrino e il gheppio. Lungo il percorso si incontrano un grosso muro di sbarramento, un’edicola votiva di inizio secolo che testimonia la vocazione “Sacra” del monte e il Gorgo di S. Rosalia, uno stagno temporaneo dove si riproduce il rospo smeraldino siciliano (Bufo siculus) e dove, nel 1958, il famoso scienziato americano George Evelyn Hutchinson fece importanti scoperte che portarono a rivedere la biologia evoluzionistica. Proseguendo lungo il sentiero si arriva a Via Monte Ercta e quindi al Santuario di S. Rosalia. Da qui si può scendere dalla scala vecchia (Sentiero 13 “Goethe Piano di Bernardo Scala Vecchia”) oppure dalla scala nuova che i devoti palermitani per Santa Rosalia, il 4 settembre, eseguono a piedi per chiedere una “grazia” alla Santuzza. Se invece si è stanchi, alla piazza del Santuario c’è il bus Nr. 812 che vi riporta in città effettuando i tornanti della Via Monte Ercta. Lo stesso bus può essere utilizzato, scendendo nelle fermate intermedie, per effettuare gli altri sentieri del parco, come il “Pizzo volo dell’Aquila”.

Se con il 606 si arriva al terminal di Mondello si può effettuare il sentiero costiero nr.7 “Marinella-Faro” di Capo Gallo, ma qui c’è un primo tratto che essendo di proprietà privata in cui viene richiesto un ticket di passaggio di pochi euro e prosegue fino al Faro di Capo Gallo, attualmente in disuso. Il versante è ricco di numerose cavità e grotte di notevole interesse archeologico e paleontologico. Si può fare un bagno nello specchio di mare antistante il faro che gode della protezione massima perché è una Area Marina Protetta, l’AMP Capo Gallo – Isola delle Femmine. Per questo sentiero occorrono circa un’ora e mezza, di bassa difficoltà, è lungo circa 2 km

Ma, invece di rimanere in città, proviamo a fare una puntatina fuori. Per fare ciò occorre prendere il treno. Dalla Stazione Centrale ogni mezz’ora circa partono dei treni per Punta Raisi, ma noi scendiamo prima, alla stazione di Sferracavallo.

Qui abbiamo due opzioni, lato monte verso Grotta Conza e Pizzo Manolfo, e lato mare con i sentieri costieri della riserva di Capo Gallo.

Per accedere ai sentieri di Grotta Conza, dalla Stazione di Sferracavallo occorre effettuare un percorso urbano di circa 2,5 km su asfalto per raggiungere l’ingresso sentiero (Vedi qui:  https://goo.gl/maps/J9nxTsM1Qp38vowG8 ) quindi percorrere i sentieri tracciati all’interno della riserva, ma per visitare la grotta occorre avvisare il personale della riserva chiamando ai numeri indicati nel sito: https://www.facebook.com/GrottaConza

Invece per andare verso i sentieri lato mare di Capo Gallo occorre prima passare dalla borgata di Sferracavallo e farsi tutto il lungomare Barcarello fino all’ingresso riserva (Vedi qui: https://goo.gl/maps/YhakhcgbnG2hZMx66 )

Tanti altri sentieri sono possibili utilizzando i mezzi pubblici cittadini, qui ne ho esplicitati alcuni dei più belli ma se volete altre informazioni non esitate a contattarmi.

Non andate mai da soli, una riserva di acqua e un buon paio di scarponcini sono obbligatori.

Buone vacanze naturalistiche in Sicilia !

Ecco di seguito alcuni panorami dai sentieri descritti

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