Il Patriarca della Favorita: l’ulivo millenario di Palermo !

Il Patriarca della Favorita, 1000 anni e non dimostrarli ! Solo la natura può arrivare a tanto…

Palermo ha tanti difetti, da ricercare sostanzialmente nel comportamento umano di chi la vive, ma tantissimi pregi e bellezze al suo interno…

E’ l’unica grande città d’Italia e forse tra le poche al mondo ad avere ben 2 riserve naturali e una area marina protetta completamente integrate nei propri confini territoriali, una è Capo Gallo con antistante l’area marina protetta e l’altra è  Monte Pellegrino.

Nell’ambito di quest’ultima riserva una parte consistente e importante di essa ricade nel Parco della Favorita ove è posto un livello di protezione più alto dell’intera riserva sia perché contiene uno dei boschi a macchia mediterranea pressoché integri, il Bosco Niscemi, sia perché è presente un grande ulivo millenario, il cosiddetto “PATRIARCA DELLA FAVORITA” che ricade nell’ambito della zona B della Riserva Naturale Orientata Monte Pellegrino.

Un ulivo, la cui vita sulla terra è stata datata dagli studiosi in oltre mille anni, un grande testimone in questo territorio che per condizioni climatiche e formazione geologica rappresenta ancora oggi un esempio per la biodiversità della fascia mediterranea.

Il Patriarca della Favorita

Da uno studio del 2011 dei Proff. Schicchi/Raimondo “Schede per il censimento degli alberi monumentali di Sicilia. 37-43” apprendiamo che l’esemplare è ovviamente un Olea europaea L. var. europaea, posto ad una altezza slm di 70 m, su substrato quarzarenitico.

Nello stesso studio si apprende che le caratteristiche morfologiche dell’esemplare parlano di un vetusto individuo dall’ampia ceppaia sormontata da due grossi fusti parzialmente saldati in più punti da antica data. Il colossale tronco che ne deriva evidenzia diverse cavità, scanalature e costolature che dal suolo si spingono fino all’altezza di 2,10 m, punto in cui le originarie branche, in passato, sono state asportate dando luogo ad una larga e caratteristica spianata lignea. Attualmente, pertanto, al posto delle branche si nota una corona di lunghe ramificazioni, a portamento ascendente quelle interne, e aperte o più o meno arcuate quelle esterne che, nel complesso, strutturano una chioma tendenzialmente rombica.

Altezza (m): 10,5

Circonferenza massima del tronco (m): 11,10 (alla ceppaia).

Circonferenza del tronco a 1,30 m dal suolo (m): 8,18

Ampiezza della chioma (m): 15 (N-S) × 14,50 (E-W).

Età stimata (anni): circa 1000 anni.

Lo studio si chiude con alcune considerazioni finali, ovvero lo stato vegetativo e sanitario, complessivamente discreto, nonostante le estese scortecciature sul fusto e gli attacchi di carie sullo stesso. Che sulla chioma si notano alcuni rami secchi ma non vengono rilevate minacce nel breve periodo. Mentre per gli interventi proposti suggeriscono una razionale potatura, per asportare della chioma i soli rami secchi, senza alterarne
la struttura. Infine alcune curiosità ovvero che l’esemplare, sulla base delle attuali conoscenze, può essere considerato come l’albero più vecchio del territorio di Palermo. Esso, infatti, è ancora più vetusto del cipresso di San Benedetto il Moro considerato, con i suoi circa 430 anni, come l’albero più longevo della Città.

Cosa aggiungere da Guida naturalistica se non di promuovere e far conoscere questo nostro vecchio parente che le ha viste tutte… dai saraceni ai normanni, da Santa Rosalia ai partigiani per passare dai borboni… ed è sempre stato lì, attento e vigile in un mondo che oggi, distratto per come è, apprezza solo cose futili che passano in un baleno mentre le cose importanti ed essenziali rimangono ad aspettare che tutto passi… come il grande patriarca della Favorita a cui spetta a tutti noi la promozione e la protezione, considerando un valore immenso del nostro patrimonio naturalistico e ambientale

Foto, video e testi ©Giorgio De Simone

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