Salina, il gioiello naturalistico delle Eolie

Salina è l’isola verde delle Eolie per eccellenza, dei 26,38 Kmq che costituiscono la superficie di Salina il 22,2% del numero di maglie UTM, circa 5,5 kmq, ricade in zone ad elevato interesse conservazionistico.

Perimetrazioni SIC e ZPS

A Salina è stata istituita una Riserva Naturale Orientata che include i due principali rilievi, Monte Fossa delle Felci e Monte dei Porri.

Nell’isola sono presenti tre SIC: ITA030028 (Monte Fossa delle Felci e Monte dei Porri) e ITA030029 (Stagno di Lingua), ITA 030041 (Fondali dell’ isola di Salina).


CARTA TECNICA REGIONALE ISOLA DI SALINA 1:10000:
https://www.sicilyhiking.it/wp-content/uploads/2020/02/ATA2012_581020.pdf


Stato della sentieristica: 

Nella Riserva Naturale Orientata Le montagne delle Felci e dei Porri è presente una rete di 13 sentieri così costituita (si indicano in sequenza il nome, la lunghezza e il grado di difficoltà):

  • Sentiero 1: Punta Brigantino / Vallone d’Ogliastro – Km 1.8 – Facile.

Partenza: Piazzetta Nero, Lingua.
Percorso: si snoda per Vallone Nero e dopo aver costeggiato la località Paolonoci termina in prossimità di Vallone d’Ogliastro.

Tempo di percorrenza: salita 60 minuti ca. / discesa: 45 minuti ca.
Tipo di percorso: sentiero misto con gradoni di roccia e terra.
Grado di difficoltà: basso.

  • Sentiero 2: Lingua / Monte Fossa – Km 3 – Medio

Partenza: via Alfieri, Lingua
Percorso: dopo aver superato il serbatoio comunale si inerpica tra Pizzo Menavento e il Vallone Mastrognoli sino alla linea tagliafuoco che circonda Monte Fossa delle Felci.
Da lì si prosegue fino alla cima attraverso la pista carrabile della parte sommitale (15 minuti).
Tempo di percorrenza: salita 210 minuti ca. / discesa 150 minuti ca.
Tipo di percorso: sentiero misto con gradoni di roccia e terreno scivoloso, ripido e senza ombra.
Grado di difficoltà: elevato
Nota bene: vivamente sconsigliato in discesa.

  • Sentiero 3: Cimitero / Batanà – Km 3.3 – Medio

Partenza: lungo la strada Provinciale al km 17.2 vi è un accesso che si unisce con l’altro del km 17.4.
Percorso: lambisce Serro la Lingua, Vallone dei Zappini e confluisce in località Batanà sulla carrabile Monte Fossa – Monte Rivi (800 s.l.m.).
Tempo di percorrenza: salita 180 minuti ca. / discesa 120 minuti ca.
Tipo di percorso: sentiero misto su terreno scivoloso, ripido e con tratti in ombra.
Grado di difficoltà: elevato
Nota bene: vivamente sconsigliato in discesa.

  • Sentiero 4: S. Marina Salina / Rifugi M. Rivi e M. Fossa – Km 3.8 – Medio

Partenza: percorso raggiungibile percorrendo Via Crispi ed all’incrocio con Via Rinascente, girare a destra e proseguire verso Vallone Castagno.
Percorso: sale attraverso Serro Favarolo e Serro Cicirilla per biforcarsi a circa 400 s.l.m. sulla linea tagliafuoco dopo circa 50 minuti di salita ripido/scivolosa.

ANDANDO A SINISTRA: percorso diretto per il
rifugio di Monte Fossa delle Felci 930 s.l.m.
Tempo di percorrenza: salita 180 minuti ca. / discesa fino al bivio 165 minuti ca.
Tipo di percorso: sentiero misto molto ripido con gradoni in pietra e terreno scivoloso, l’ultima parte è quasi interamente all’ombra.
Grado di difficoltà: medio/elevato.

ANDANDO A DESTRA: percorso per il rifugio di Monte Rivi 800 s.l.m. dove incontra la carrabile che sale a Monte Fossa delle Felci.

Tempo di percorrenza: salita 90 minuti ca. / discesa fino al bivio 60 minuti ca.
Tipo di percorso: sentiero misto con gradoni di pietra e terreno scivoloso, con ampi tratti all’ombra.
Grado di difficoltà: medio.

  • Sentiero 5: S. Marina Salina / Serro Capo – Km 1.7 – Medio

Partenza: Circonvallazione di Santa Marina in prossimità di Via Belvedere. Per raggiungere il punto di partenza del sentiero bisogna: percorrere il corso principale fino all’incrocio con Via Crispi, salire Via Crispi fino al primo incrocio dove bisogna svoltare a destra e andare avanti fino a raggiungere l’imbocco.
Percorso: si addentra verso Serro dell’Acqua, incrocia Vallone Castagno.
Tempo di percorrenza: salita 120 minuti ca. / discesa 105 minuti ca.
Tipo di percorso: sentiero ripido e scivoloso, quasi interamente esposto al sole.
Grado di difficoltà: elevato
Nota bene: sconsigliato in discesa.

  • Sentiero 6: Capo Faro / Pizzo Capo – Km 1.1 – Facile

Partenza: accesso al km 13.4 della strada provinciale.
Percorso: procedendo per il Vallone Buongiorno, dopo aver affiancato Piano Serro Capo si congiunge con la carrozzabile in località Pizzo Capo.
Tempo di percorrenza: salita 120 minuti ca. / discesa 120 minuti ca.
Tipo di percorso: sentiero molto ripido e scivoloso, quasi interamente esposto al
sole.
Grado di difficoltà: elevato.
Nota bene: vivamente sconsigliato in discesa.

  • Sentiero 7: Malfa / Monte Rivi – Km 2.0 – Medio

Partenza: via Fontana (alle spalle della chiesa di San Lorenzo, vicoletto dove è
situata la biblioteca comunale).
Percorso: sale lungo il vallone fontana ed incrocia la carrabile che consente di
raggiungere prima il rifugio di Monte Rivi e quindi continuare fino a Monte Fossa
delle Felci.
Tempo di percorrenza: salita fino al rifugio Monte Rivi 150 minuti ca. salita fino a
Monte Fossa delle Felci 180 minuti ca. / discesa da Monte Fossa delle Felci 150
minuti ca.,da rifugio Monte Rivi 120 minuti ca.
Tipo di percorso: sentiero misto con gradoni di pietra e terra, praticamente tutto
alberato.
Grado di difficoltà: medio.

  • Sentiero 8: Semaforo / Monte Porri – Km 2.5 – Medio

Partenza: accesso in località Semaforo di Pollara (il Semaforo è quell’antica
torre che si trova sulla strada prima di iniziare la discesa per Pollara).
Percorso: corre lungo Serra Pollara per culminare sulla cima di Monte Porri (860 s.l.m.).
Tempo di percorrenza: salita 120 min ca. / discesa 105 min ca.
Tipo di percorso: sentiero misto con gradoni di pietra e terra, non ombreggiato
da alberi.
Grado di difficoltà: medio.

  • Sentiero 9: Semaforo / Leni – Km 7.5 – Facile

Partenza: accesso in località Semaforo (antica torre posta sulla strada provinciale prima di iniziare la discesa per Pollara).
Percorso: corre lungo Serra Pollara dove devia verso destra dirigendosi verso Pizzo Corvo e, dopo aver attraversato Vallone Olivo Grande. Proseguendo per Serra Sciarrato si giunge, infine, sulla strada comunale Valle Spina di Leni (450 s.l.m.).
Tempo di percorrenza: 180 minuti ca.
Tipo di percorso: sentiero misto con gradoni di pietra, la parte sopra Pollara è completamente in vegetazione mentre la parte sul versante di Leni è più aperta.
Grado di difficoltà: medio
Nota Bene: non è un sentiero che raggiunge la cima, ma costeggia il rilievo spingendosi fino a mezza quota.

  • Sentiero 10: Valdichiesa/Monte Porri – Km 1.8 – Medio

Partenza: sulla strada provinciale nelle vicinanze del km 5.
Percorso: dopo aver superato il serbatoio comunale e attraversato Valdichiesa perviene alla sommità di Monte Porri.
Tempo di percorrenza: salita 150 minuti ca. / discesa 90 minuti ca.
Tipo di percorso: sentiero ripido, sabbioso e con vegetazione bassa quindi con poca ombra, sentiero esposto ad est.
Grado di difficoltà: medio/elevato.

  • Sentiero 11: Leni / Monte Fossa – Km 2 – Medio

Partenza: accesso in Via Caserta, nei pressi della scuola elementare.
Percorso: in direzione Monte Fossa delle Felci ove culmina dopo aver intersecato più volte la pista forestale carrabile Madonna del Terzito – Monte Fossa delle Felci.
Tempo di percorrenza: salita 180 minuti ca. / discesa 120 minuti ca.
Tipo di percorso: percorso misto pietra e terra con gradoni, incrocia più volte la carrabile. Attraversa una fitta vegetazione e quindi ombreggiato.
Grado di difficoltà: basso.

  • Sentiero 12: Madonna del Terzito / Monte Fossa – Km 1.8 – Medio.

Partenza: accesso al lato del santuario della Madonna del Terzito nella località di Valdichiesa.
Percorso: conduce a Monte Fossa delle Felci dopo un tragitto contraddistinto da numerosi tornanti e attraversamenti della carrabile.
Tempo di percorrenza: in salita 150 minuti ca. / discesa 120 minuti
Tipo di percorso: percorso misto pietra e terra con gradoni, incrocia più volte la carrabile.
Grado di difficoltà: basso.

  • Sentiero 13: Rinella / Serro Spinnato – Km 0.8 – Facile.

Partenza : dalla spiaggia di Rinella.
Percorso: costeggia la scogliera per raggiungere la località Serro Spinnato (mt. 20 s.l. m.).
Tempo di Percorrenza: 40 min. ca.
Grado di difficoltà: molto facile.


Lungo tutta la rete dei sentieri vi sono indicazioni del percorso sotto forma di tabelle segnaletiche in legno. Numerosi tratti necessitano di opere di messa in sicurezza.
La Riserva è munita di cartellonistica d’ingresso, con indicazioni prescrittive.
Sono inoltre presenti cinque rifugi così denominati: Rifugio Monte Rivi, Rifugio Monte Fossa, Rifugio Serro Capo, Rifugio del Comandante, Rifugio Costa Fontana.
È stata realizzata una brochure dalla Provincia Regionale di Messina, ma benché ben fatta non risulta capillarmente diffusa.

Aree di maggior interesse dell’Isola di Salina (Arcipelago delle Eolie):

A) Monte Fossa delle Felci-Monte Rivi

Emergenze naturalistiche: un’interessante macchia-foresta ad Erica arborea e Arbutus unedo associata a Quercus ilex, Castanea sativa, Cystus salvifoliu, Cystus creticus, ed essenze usate negli anni per il riforestamento, Eucalyptus camaldulensis ed E. globosus, Pinus, Alnus cordata.

Questa macchia foresta ospita una ricca avifauna nidificante, fra cui la Sylvia undata, il Lanius senator, la Sylvia cantillans. Fra i mammiferi di estremo interesse la presenza del ghiro, Glis glis, e fra gli insetti dell’endemico Ectobius filicensis, della splendida Charaxes jasius, della Cetonia aurata sicula.
Fattori di rischio: incendi, e attività di pulitura del sottobosco. Un grave problema è l’utizzo per la riforestazione di essenze alloctone a discapito delle formazioni autoctone.

B) Monte dei Porri.

Emergenze naturalistiche: una fitta macchia foresta acidofila a corbezzolo ed erica. A differenza del complesso di Monte Fossa delle Felci-Monte Rivi, presenta un carattere di maggiore naturalità anche perché privo dei massicci interventi di riforestazione che hanno interessato l’altro monte.
Fattori di rischio: incendi, e attività di pulitura del sottobosco.

C) Depressione craterica di Pollara

È una delle aree paesaggisticamente più belle di tutto l’Arcipelago. Importante anche per la colonia nidificante di Apus pallidus.

D) Scoglio Faraglione.

Emergenze naturalistiche: si trova al centro della depressione di Pollara, è un piccolo isolotto che ospita diverse emergenze floristiche (Dianthus rupicola eolicus, Limonium minutiflorum, Hyoseris taurina), una piccola colonia di Calonectris diomedea, e sopratutta una delle ultime popolazioni relitte dell’endemica Podarcis raffonei. Nonostante la rilevanza naturalistica del sito, questo scoglio non risulta tutelato né dalla vicina riserva naturale “Montagna Fossa delle Felci e dei Porri”, né da SIC o ZPS.
Fattori di rischio: il maggiore disturbo è quello dato dal turismo di massa dei mesi estivi.

E) Stagno di Punta Lingua.

Emergenze naturalistiche: è un piccolo stagno sede di un’antica salina che ospita diverse alofite, piante adattate ad elevate concentrazioni saline, come la Salsola sola, la Suaeda vera, la Atriplex prostrata, alcuni interessanti invertebrati luto-alobi presenti solo in questo sito: Tachys dimidiatus, Tachyura parvula, Colotes obsoletus.

Ma lo Stagno di Lingua è molto importante come area di sosta per gli uccelli migratori, come già aveva osservato Enrico Pirajno di Mandralisca.

Fattori di rischio: benché questo laghetto sia interessato sia da un SIC che da un ZPS, tuttavia la tutela esiste solo sulla carta. Un fattore di disturbo intenso è dato dal turismo estivo, dalle inutili e dannose attività di pulitura della vegetazione ripariale erroneamente considerate come sintomo di sporcizia, o da un discutibile progetto di ripristino a fini turistici delle vecchie saline.

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